Compravendite, l’importanza della fase “preliminare” di controllo
Roma – Nelle fasi di compravendita, ci si concentra sulla trattativa, e specificamente sulle clausole, aspetti economici della transazione. Il venditore ha come obiettivo di realizzare al meglio e nei casi di necessità di concludere velocemente il tutto, l’acquirente spesso si trova anche nella condizione di entusiasmo nell’acquisto di un immobile qualunque esso sia. Tutto è nella giustezza delle cose, ma va considerato che sia in caso di trattativa con agenzia immobiliare o di mediazione, sia privata, occorre inserire nella fase conclusiva e prima del rogito notarile una fase preliminare di controllo. Nel contesto delle compravendite, infatti, si nascondono molte insidie, e va verificato tutto anche sotto l’aspetto legale e giurisprudenziale. Il team dello Studio Antonaci, fornisce assistenza anche in questo tipo di contesto: facendo uno stato dell’arte assicurandosi che ogni documento sia al suo posto, le giuste titolarità di chi vende, e le giuste prerogative di chi acquista.
“E’ importantissimo procedere – spiega l’Avv. Emanuele Antonaci – anche ad una accurata ricognizione ipocatastale, spesso sottovalutata. Non basta la comune visura, ci si deve rendere conto della situazione storica e pregressa che ha riguardato ogni singola unità immobiliare. In questo modo analizzando lo storico possono venir fuori altri elementi da analizzare prima di procedere alla compravendita. In questa tipologia di ricerca, si ha la reale cognizione sullo stato dell’arte. E quindi si può capire se vi siano stati in precedenza dei pignoramenti a carico anche di un precedente intestatario, quindi verificare le ipoteche, alcune delle quali si cancellano automaticamente trascorso un certo periodo di tempo, ma la situazione va vista. Anche perchè se vi sono vizi, ciò contribuisce ad ulteriore elemento da inserire in trattativa”.