Pos, verso l’obbligo di rendiconto giornaliero
ROMA – Nuovi adempimenti per gli operatori commerciali: i dati dei Pos andranno direttamente al Fisco e si stringe ancora di più il cerchio antievasione. Ne ha parlato anche il quotidiano nazionale economico finanziario “Il Sole 24 Ore”, il Pos diventa a tutto campo dunque uno strumento di controllo costante e continuativo. Infatti, nel secondo esame del Decreto legge Pnrr 2, il governo ha introdotto una stretta antievasione prevedendo che gli incassi giornalieri degli esercizi commerciali vadano trasmessi direttamente all’Agenzia delle Entrate. In tal modo il Fisco sarà in grado di incrociare i dati con quelli dei registratori di cassa e procedere a tutte le verifiche del caso se gli scontrini battuti saranno inferiori agli incassi con pagamenti in bancomat o carte di credito. Così tutte le anomalie sulla mancata o parziale emissione di scontrini se il pagamento avviene in contanti potranno emergere molto più facilmente che nel passato proprio perché si “incroceranno” i dati. Di fatto l’unica strada per fare del nero resta quella di accettare pagamenti in contante senza battere lo scontrino.
Inoltre, sempre sul fronte della lotta all’evasione. è stato confermato l’anticipo dal 30 giugno dell’entrata in vigore della doppia sanzione per gli esercenti che rifiutano i pagamenti tramite carte e bancomat: 30 euro per operazione, oltre a una maggiorazione dell’operazione ai fini fiscali del 4 per cento.
Per quel che riguarda i Pos, il loro obbligo è stato introdotto per la prima volta nel nostro Paese nel 2012 dal Governo Monti e risale al Decreto Crescita 2.0 (Decreto-legge 179/2012, articolo 15, comma 4). La data a partire dalla quale scatteranno le sanzioni è il 30 giugno 2022 . Sono tenuti a dotarsi di un terminale di pagamento: commercianti, artigiani, attività di ristorazione, professionisti che esercitano in proprio e hanno un rapporto diretto con il cliente (ad esempio: avvocati, notai, commercialisti, medici), attività ricettive come hotel, B&B e agriturismi.