Assemblee di condominio, il verbale scritto a penna è desueto
Roma – Se la tecnologia avanza ed ormai siamo circondati di intelligenza artificiale, alle riunioni condominiali l’evoluzione non sembra aver preso ruolo. Spesso per luoghi comuni, per ideologie portate avanti per lo più da condomini antichi e puntigliosi. Cosicchè gli amministratori, si avvalgono di nominare, oltre al presidente d’assemblea anche della figura del segretario. Che dovrà stare li’ penna alla mano e riportare il verbale in diretta, con tutte le correzioni, imprecisioni del caso che poi si tramandano nel tempo generando altri problemi.
Ma per l’appunto parliamo di un luogo comune… spesso in assemblea i condomini, sempre quelli più saccenti si riempiono la bocca parlando di ciò che dice la legge senza però effettivamente conoscerla. Luoghi comuni, sentito dire, tanto per darsi un tono di non essere l’ultimo arrivato. Non è però così. Di fatto la legge italiana non fornisce indicazioni precise sulle modalità in cui debba essere redatto il verbale. lasciando spazio a diverse interpretazioni.
L’articolo 1136, settimo comma, del Codice civile, stabilisce che delle riunioni assembleari deve essere redatto processo verbale da trascrivere nel registro condominiale, tenuto dall’amministratore. La norma non interviene dunque in ulteriori dettagli e specifiche sulle modalità di elaborazione dello stesso e non specifica cioè se debba essere scritto a mano o al computer, né se debba essere firmato dal presidente e dal segretario. prassi quest’ultima che però si ritiene sempre oppportuna e consona. Utilizzando invece un computer, specialmente se si è in sede fissa, o con il notebook per assemblee negli androni condominiali, abbastanza lugubri, si ottiene una archiviazione chiara ed efficace, utile anche nel tempo, e soprattutto in casi di controversie. In questo modo oltre alla conservazione cartacea, che potrebbe subire ovviamente dei danneggiamenti per i più disparati motivi, si ha la possibilità di salvare i file. Un modo per “certificarli” esiste, ossia il file informatico oggi può essere validato per data certa con una speciale procedura utilizzabile anche per le scritture private. (Per chi vuole più informazioni può contattare lo studio legale Antonaci).
Utilizzando le tecnologie di consuetudine attuale, infatti, tutto è più chiaro, leggibile con maggiore facilità di archiviazione.
Quindi nel caso in cui un amministratore intenda adottare tale sistema, il condomino puntiglioso, nulla potrà fare rispetto alla tanto agognata legge. Molte procedure condominiali seguono anche consuetudine, spesso imposta dal modus operandi di condomini che tirano un pò le fila, come accade soprattutto negli edifici ove ci sono molte unità immobiliari delle grandi città metropolitane.
Se il condomino stizzito proprio non potesse resistere, dovrà agire nelle opportune sedi sostenendo costi legali, per poi vedersi negata la ragione. Un verbale di fatto è vero, fino alla prova del contrario. Ovvio che il segretario dovrà agire in sintesi e basandosi sui fatti, quindi sulla cronologia dell’ordine del giorno, e relative discussioni ed effetti decisionali. Non è che si potranno citare in verbale i condomini che riferiscono fatti sull’inquilina del piano di sopra che scrolla la tovaglia in modo improprio deponendo le molliche di pane giacenti sulla stessa nel proprio balcone.
Appare chiaro che la gestione condominale vada elevata in termini di chiarezza ed efficacia nel metodo e nel quotidiano. Ovviamente se poi ci si deve imbattere in un vespaio, meglio continuare con l’antico registro a penna… e perchè no… carta filigranata e calamaio!