Osservatorio sulle partite Iva: 94.080 nel terzo trimestre 2022
I dati, aggiornati come di consueto dal ministero dell’Economia e delle Finanze, rilevano il maggior numero di aperture nei settori del commercio, professioni e costruzioni
Roma – Sono 94.080 le nuove partite Iva aperte nel terzo trimestre 2022. Il dato evidenzia una flessione del 12,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un calo generale, rispetto al 2021, si registra per tutti i soggetti giuridici: -56,3% dei non residenti, -8,5% le società di persone, -7,8% per le persone fisiche, -5,2% per le società di capitali. È la sintesi che emerge dal consueto aggiornamento dei dati dell’Osservatorio sulle partite Iva pubblicato dal ministero dell’Economia e delle Finanze, sul sito del dipartimento delle Finanze.
Le nuove partite Iva sono state aperte per il 69,7% da persone fisiche, il 21,8% da società di capitali e il 2,8% da società di persone. La quota dei “non residenti” ed “altre forme giuridiche” rappresenta il 5,6% del totale delle nuove aperture.
Il report analizza i dati per natura giuridica, ripartizione territoriale, settore produttivo, età e genere delle persone fisiche.
Rispetto alla ripartizione territoriale, al Nord è localizzato il 47,7% delle nuove aperture, il 21,2% al Centro e il 30,6% al Sud e Isole. Il confronto con lo stesso periodo del 2021 evidenzia che i principali decrementi di avviamenti sono avvenuti in Friuli Venezia Giulia (-30,8%), Molise (-21,2%) e Lombardia (-19,5%). L’unico territorio in attivo è la Valle d’Aosta (+2,2%).
Riguardo alla classificazione per settore produttivo, il commercio registra sempre il maggior numero
di avviamenti di partite Iva con il 20% del totale, seguito dalle attività professionali (17%) e dalle costruzioni (10,4%). Rispetto al terzo trimestre del 2021, tra i settori principali i maggiori aumenti si registrano nell’istruzione (+21,5%), nei trasporti (+15,6%) e nelle attività artistico-sportive (+10%).
Le diminuzioni più rilevanti si registrano nell’agricoltura (-30,5%), nel commercio (-30,2%) e nell’edilizia (-15,1%).
Stabile sostanzialmente la ripartizione di genere: maschi al 60,8%. Il 50,7% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni e il 30,3% da soggetti tra i 36 e i 50 anni. In confronto al corrispondente periodo del 2021, tutte le classi mostrano un calo di avviamenti: dal -4,2% della classe più giovane al -19,7% della più anziana. Inoltre, il 22,4% delle aperture, evidenzia il Mef, è operato da un soggetto nato all’estero.
Sono 44.713 i soggetti che nel periodo oggetto di osservazione hanno aderito al regime forfetario, pari al 47,5% del totale delle nuove aperture, con una flessione del 3,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.