Roma – Con l’emergenza covid19 sono aumentate a dismisura le ore in cui gli adolescenti sono sul web. Rispetto a prima della pandemia l’incremento di utilizzo è riscontrato anche dalla postazione fissa del pc o notebook.
Dal web, come noto ci sono molte opportunità ma incombono anche rischi importantissimi da tenere in considerazione: il bullismo ed il cyberbullismo. Due aspetti che sono uniti da un comune denominatore e che sono un vero problema sociale da non sottovalutare.
Molti sono i ragazzi – prosegue Antonaci – che sono attratti dal mondo del web e che si affacciano a discipline non troppo opportune anche per evadere da questa situazione di lockdown. Non dimentichiamo che sono diversi mesi che con il coprifuoco manca la sera che per i giovani è stato sempre un modo per stare insieme fuori, nei locali. Tutto questo tempo ora non viene trascorso davanti alla tv, dove l’offerta è di scarso interesse per i giovani, che preferiscono quindi rifugiarsi nei social media e nel web in generale.
L’anonimato della tastiera spinge molti ad individuare soggetti deboli e costringerli ad esempio a collegarsi in determinate fasce orarie, una vera e propria dittatura in cui si rischia di entrare e di subirne conseguenze psicologiche rilevanti.
Occorre pertanto – conclude Antonaci – porre attenzione sulla necessità di normare molti aspetti lasciati senza un effettivo controllo”.