Roma – Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha individuato per il 21 aprile 2021 a sei mesi dalla pubblicazione del decreto Min. Lavoro del 15/09/2020, in G.U. del 21/10/2020, la partenza del nuovo Registro Unico Nazionale per il Terzo Settore (R.U.N.T.S.) con la prevista trasmigrazione dal Registro Nazionale delle A.P.S. e dai Registri Regionali e Province autonome (per A.P.S. e O.D.V.).Dopo questa trasmigrazione semi-automatica (queste associazioni sono le prime a dover adeguare i propri statuti nel termine non perentorio del 31 marzo 2021), saranno ben 359.000 gli enti chiamati ad iscriversi al nuovo Registro Unico Nazionale, in forma telematica e di pubblica consultazione. La seconda fase, dopo la suddetta trasmigrazione, inizierà solo successivamente e “si colloca ragionevolmente entro la fine del primo semestre 2021“. Si evidenzia, infine, che la richiesta di autorizzazione alla Commissione europea, seppur predisposta e in attesa di approvazione dall’apposito “tavolo tecnico”, non è ancora stata presentata a Bruxelles da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, per cui i nuovi regimi fiscali previsti dal CTS potranno decorrere solo dal 2022.
Ma per le ASD, Associazioni sportive dilettantistiche: quando conviene iscriversi al RUNTS? Il settore sportivo sembra esser stato toccato solo marginalmente dalla riforma del terzo settore, e nonostante un’iniziale confusione innescata dal CTS, oggi il quadro strategico risulta più chiaro.
“E’ una opoirtunità da valutare – spiega l’avv. Emanuele Antonaci – ma va anche detto che ogni caso deve essere attentamente vagliato, poichè non bisogna generalizzare”.