Roma – Segno più per le controversie tributarie pendenti alla data del 31 dicembre 2020, in aumento di 345.285 (+ 2,85%) rispetto al 31 dicembre 2019. Segno meno invece se si raffrontano con il dato del 30 settembre 2020, che evidenzia una diminuzione delle pendenze del 5,92%, sostenuta dall’incremento delle definizioni nel trimestre in esame.
I dati evidenziano una diminuzione delle nuove controversie instaurate in entrambi i gradi di giudizio nel quarto trimestre 2020, pari a 28.538 (- 36,42% rispetto all’analogo periodo del 2019).
Sono 50.277 le controversie definite, con una flessione del 29,88%, mentre ammontano a 25.611 le udienze rinviate, dato dovuto principalmente alle misure sul contenimento dell’epidemia, con un aumento di circa l’80% rispetto ai rilievi dell’analogo periodo 2019.
Nel dettaglio, le nuove controversie presentate presso le Ctp sono state pari a 18.345, diminuite quindi del 43,68%, mentre quelle definite, pari a 36.153, hanno registrato un calo del 34,23 per cento. Riguardo, invece, alla Commissioni tributarie regionali calano del 17,18% gli appelli pervenuti nel medesimo periodo, e con 14.124 provvedimenti, calano anche le definizioni del 15,60 per cento.
Nelle Ctp l’ente impositore è risultato vittorioso per il 50% dei procedimenti, per un valore totale di 1.661,35 milioni di euro, il contribuente ha avuto invece il 28% di sentenze in suo favore, per un valore di 461,16 milioni di euro.
Nelle Ctr la quota di giudizi favorevoli all’ente impositore è stata del 48%, per un valore complessivo di 1.219,94 milioni di euro, quella favorevole al contribuente è stata di circa il 31%, per un valore complessivo di 541,89 milioni di euro.
I dati delle controversie concluse con giudizi intermedi rilevano che nelle Ctp è stata del 10%, per un valore complessivo di 312,28 milioni di euro, nelle Ctr, invece, dell’8% per un totale di 172,08 milioni di euro.