Roma – Con grande soddisfazione dei contribuenti si estende la platea dei beneficiari dei contributi a fondo perduto, con il mutamento in legge del DL Sostegni bis. Come noto detta tipologia di contributi previsti dal “decreto Rilancio” (Dl n. 34 del 19 maggio 2020), consiste nell’erogazione di una
- aver avuto un ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del mese di aprile 2019
- aver iniziato l’attività dopo il 31 dicembre 2018
- avere il domicilio fiscale o la sede operativa situati nel territorio di Comuni colpiti da eventi calamitosi, i cui stati di emergenza erano in atto alla data del 31 gennaio 2020.
Il contributo spetta ai titolari di partita Iva che esercitano attività d’impresa e di lavoro autonomo o che sono titolari di reddito agrario, ed è commisurato alla diminuzione di fatturato subita a causa dell’emergenza epidemiologica.
Tra le novità si evidenzia ora un tris di aiuti in favore delle partite IVA che abbiano registrato compensi o ricavi oltre i 10 milioni di euro. Rientrano in questa categoria le attività d’impresa, i titolari di reddito agrario e chi esercita lavoro autonomo.
Lo stato dell’arte:
La commissione Bilancio della Camera ha approvato vari emendamenti, tra i quali ci sono un tris di aiuti per le Partite IVA. Sono interessati coloro che hanno registrato compensi o ricavi compresi tra i 10 milioni di euro e i 15 milioni di euro. Ora il provvedimento si trova in Senato.
Queste misure non sono delle novità, erano già comparse nella prima stesura del Dl n.73 del 2021, con la possibilità di essere applicate qualora ci fossero state delle risorse in eccedenza. Il 30 giugno 2021, con l’approvazione del Dl Lavoro, il consiglio dei Ministri aveva abrogato questa misura.