Roma 27 Ott 2021 – Il Ministero dello Sviluppo economico ha approvato i modelli di comunicazione dei dati e delle altre informazioni relative all’applicazione dei crediti d’imposta, finalizzati a incentivare quegli investimenti in grado di agevolare la trasformazione tecnologica delle imprese.
Nell’ordine, si tratta degli investimenti in:
- Beni strumentali – I Bilanci 2020 e 2021 (articolo 1, commi 189 e 190, legge n. 160/2019 e articolo 1, commi da 1051 a 1063, legge n. 178/2020) hanno previsto, per tutte le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi e destinati a strutture ubicate nel territorio dello Stato, a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022, ovvero entro il 30 giugno 2023, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione, il riconoscimento di uno specifico credito d’imposta, a determinate condizioni
- Ricerca, sviluppo, innovazione e design – Per stimolare gli investimenti delle imprese in ricerca, sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica e sostenerne la competitività, anche nell’ambito del paradigma “4.0”, la legge di bilancio 2020 (articolo 1, commi 200, 201 e 202) ha introdotto nuove regole per il credito d’imposta previsto per la prima volta dall’articolo 3 del Dl n. 145/2013
- Formazione “4.0” – Per le spese di formazione del personale dipendente sostenute dalle impese, finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale, previste dal Piano nazionale Impresa 4.0, la legge di bilancio 2018 (articolo 1, commi da 46 a 56, della legge n. 205/2017, attuato dal decreto 4 maggio 2018 del ministero dello Sviluppo economico di concerto con i ministeri dell’Economia e delle Finanze e del Lavoro e delle Politiche sociali), ha riconosciuto un altro specifico credito d’imposta.
L’invio dei modelli, che devono essere firmati digitalmente dai legali rappresentanti delle imprese e trasmessi in formato elettronico tramite pec, rispettivamente, agli indirizzi di posta elettronica certificata entro il prossimo 31 dicembre, non garantisce l’accesso ai benefici fiscali, ma consente al Mise di valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative.