ROMA – Il grano è diventato ormai l’argomento di ogni giorno: un meccanismo quello innescato dalla guerra Russia-Ucraina che non è di poco conto. E solo in questo contesto a livello produttivo ci si è resi conto di quanto per il grano, ma così come per altre materie prime l’Italia sia “succube” delle importazioni estere.
“Osserviamo tutte azioni mirate alla legittima tutela dei mercati esteri – spiega l’Avv. Emanuele Antonaci – dobbiamo però renderci conto che anche se in una sorta di minoranza esiste una qualificata produzione di grano, ma così come di altri prodotti lattiero-caseari e di altre colture. Nell’agro pontino in particolare ci sono molti allevatori che sono alle prese con una miriade di problemi, e cercano comunque di mantenere alti gli standard di produzione. Costi, tasse aumentate, carburanti e quant’altro e la situazione diventa incandescente. Allora ci si chiede, invece che piangere solo sui rischi di una “guerra del grano” che potrebbe sfociare in una crisi alimentare globale come molti sostengono, perchè non incentivare la produzione in casa nostra? Perchè non tutelare con iniziative mirate, analitiche, i singoli produttori? Credo sia urgente che il governo, ma anche la Regione Lazio intervenga con la creazione di una struttura ad hoc che metta nelle condizioni i produttori di aumentarne la quantità e ricreando anche una filiera per gli acquisti. Noi come studio legale, siamo al fianco dei produttori, ed agiremo ora con azioni concrete”.