Roma – Gli Enti del terzo settore sono oggetto di una rinnovata attenzione procedurale per la corretta attività gestionale, in funzione di un livello di maggiore trasparenza e pubblicità esterna nei confronti dei terzi. In particolare il riferimento è ai nuovi modelli di bilancio previsti dal D.M. 5 marzo 2020, grazie ai quali è possibile consultare l’andamento economico e gestionale di ciascun ente.
Un’altra rilevante misura di trasparenza prevista dalla riforma del Terzo settore è l’istituzione del registro unico nazionale del Terzo settore (Runts). Una misura di trasparenza semplice e di immediata percezione è la previsione di un obbligo specifico nella denominazione dell’ente.
Le agevolazioni fiscali riservate agli enti del Terzo Settore dalla Riforma sono numerose e si differenziano a seconda della tipologia dell’ente e del tributo. Inoltre, le stesse possono interessare sia la fiscalità dell’ente che quella del donatore o finanziatore, sia esso persona fisica, altro ente non profit o azienda.
Non tutte le agevolazioni sono differenti per tutte queste categorie; la gran parte delle agevolazioni interviene distinguendo l’ente del Terzo Settore commerciale da quello non commerciale.
“Ogni caso – spiega l’Avv. Emauele Antonaci – va trattato a se stante. Le normative consentono l’applicazione di benefici ma bisogna essere certi delle condizioni di applicabilità per non incorrere poi in un tempo successivo in spiacevoli azioni di recupero. Peranto il consiglio è quello di procedere ad una attenta ricognizione dello stato dell’arte”.