Partite Iva, in flessione le nuove aperture nel terzo trimestre 2024

ROMA – Diminuiscono dell’1,6% rispetto al corrispondente periodo del 2023 le nuove partite Iva aperte nel terzo trimestre 2024. Sono in tutto 95.994: un dato trainato dalle persone fisiche che, pur registrando una flessione del 6,7%, costituiscono il 73,7% del totale. Interessante, al confronto con lo stesso periodo dello scorso anno, l’aumento del 22,2% degli avviamenti effettuati da non residenti e altre forme giuridiche. Società di capitali e società di persone registrano, le prime un +8,4%, le seconde un calo dello 0,3 per cento.  È online, sul sito del Df, la consueta sintesi trimestrale, con le informazioni suddivise per natura giuridica, ripartizione territoriale, settore produttivo e dati demografici.

Riguardo alla ripartizione territoriale, la parte più consistente di nuove partite Iva è localizzata al Nord (47,7%). Al Centro si conta il 21,8%, mentre al Sud e nelle Isole è concentrato il 30,1 per cento.

Il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente evidenzia una diminuzione degli avviamenti in quasi tutte le regioni: tra i territori in cui si registra un calo delle nuove aperture emerge la Valle d’Aosta (-16,3%), seguita dalla Provincia autonoma di Bolzano (-13,6%) e dal Friuli-Venezia Giulia (-10,5%).Tra le regioni in cui invece si riscontra un lieve incremento delle nuove aperture, gli incrementi maggiori si sono registrati in Puglia (+5,0%), in Sicilia (+4,5%) e nel Lazio (+3,1%).

L’osservazione tarata sul settore produttivo segna, come sempre, il trionfo dell’area commercio che continua a registrare il maggior numero di avviamenti di partite Iva, con il 20,8% del totale, seguito dal settore delle attività professionali (15,9%) e dalle costruzioni (9,8%). Tra i primi dieci settori, che fanno registrare nel complesso l’86% dei nuovi avviamenti nel trimestre, le variazioni più significative rispetto al terzo trimestre del 2023 riguardano il settore del commercio (+6,5%), il settore delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+4,7%), il settore dell’agricoltura (+4,5%), il settore delle costruzioni (-4,3%) e il settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche (-4,2%).

L’indagine sul dato demografico ribadisce la prevalenza della quota maschile, con il 60,3% del totale. Ad aprire una nuova partita Iva sono, soprattutto, giovani che hanno al massimo 35 anni (50,2%), mentre circa il 29,9% è da attribuire a persone tra i 36 e 50 anni. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso tutte le classi di età fanno registrare una diminuzione delle nuove aperture di attività nel trimestre: il calo più evidente si registra per la classe di età dai 36 ai 50 anni (-10,0%). Analizzando il Paese di nascita degli avvianti, si evidenzia che il 23,5% delle nuove aperture è operato da un soggetto nato all’estero, con un lieve incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (22,2%).

Infine, sottolinea il dipartimento delle Finanze, nel periodo in esame 43.750 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 45,6% del totale delle nuove aperture, con un decremento del 9,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

Comments (0)
Add Comment