Roma 13 Nov. 2024 –Dunque il concordato biennale preventivo avrà una seconda fase. La proroga per aderire è fino al 12 dicembre 2024 dopo la chiusa la prima fase il 31 ottobre, per le partite Iva si apre una seconda finestra con altre scadenze e nuovi incassi. Un ruolo importante per nuovi fondi che servivano al governo per far quadrare i conti.
Ma non sarà una vera e propria proroga, ma bensì una riapertura dei termini. La differenza è dirimente e solo apparentemente tecnica e legata alla possibilità o meno di disporre, subito, di fondi per la terza Manovra economico finanziaria. E con una destinazione prioritaria, com’è la promessa riduzione delle aliquote Irpef. Al contrario la proroga, sebbene potenzialmente più generosa di risorse, avrebbe fatto slittare il conteggio e soprattutto l’uso di quanto incassato dall’Agenzia delle Entrate finora.
Impegnato a tutto campo sul fronte tutela legale-tributaria a Roma è l’Avvocato Emanuele Antonaci che è stato intervistato da Uffici Stampa Nazionali e che riportiamo:
Intervistatore: Buongiorno Avvocato Antonaci, grazie per essere qui con noi. Parliamo della recente riapertura dei termini per il concordato preventivo biennale, che concede alle imprese un’ulteriore possibilità di sistemare le posizioni debitorie con il fisco fino al 12 dicembre. Qual è la sua opinione su questa misura?
Avv. Emanuele Antonaci: Buongiorno e grazie a voi per l’invito. Questa riapertura dei termini rappresenta un’importante opportunità per le imprese, in particolare per quelle che si trovano in difficoltà economiche e necessitano di un percorso chiaro per rimettersi in regola con il fisco. Estendere la possibilità di accesso al concordato preventivo offre una boccata d’ossigeno alle aziende, che potranno così gestire i loro debiti tributari in modo più sostenibile.
Intervistatore: Come si traduce concretamente questa “boccata d’ossigeno” per le aziende in difficoltà?
Avv. Emanuele Antonaci: Si tratta di una possibilità in più per risanare il rapporto con il fisco, evitando ulteriori sanzioni e, allo stesso tempo, garantendo una pianificazione dei pagamenti dilazionata e compatibile con la situazione economica dell’azienda. In molti casi, il concordato preventivo biennale rappresenta un’alternativa alla crisi irreversibile. Tuttavia, occorre precisare che ogni azienda è diversa e ha una situazione patrimoniale e fiscale unica. È fondamentale che ci sia un monitoraggio costante e analitico per individuare la soluzione più adatta.
Intervistatore: Lei menziona l’importanza del monitoraggio. Può spiegare cosa intende esattamente?
Avv. Emanuele Antonaci: Certamente. Il monitoraggio significa svolgere un’analisi approfondita e continua della situazione finanziaria e fiscale dell’azienda, in modo da avere sempre un quadro chiaro delle proprie posizioni debitorie e delle scadenze fiscali. Solo attraverso un controllo regolare e un approccio proattivo è possibile prendere decisioni strategiche e, soprattutto, tempestive. Ogni posizione deve essere gestita con attenzione e professionalità per poter rimanere nel perimetro della legge, cogliendo al contempo le opportunità di recupero fiscale.
Intervistatore: Sta dicendo, quindi, che oltre al monitoraggio è fondamentale anche una certa preparazione in materia fiscale?
Avv. Emanuele Antonaci: Esatto, ed è qui che entra in gioco l’importanza della formazione e della professionalità. Le normative fiscali possono essere complesse e in continua evoluzione. Serve dunque una preparazione specifica e una consulenza qualificata, capace di orientarsi nelle pieghe del diritto tributario per individuare le soluzioni migliori per ogni caso. Il ricorso a professionisti esperti è essenziale non solo per evitare errori, ma anche per garantire che l’azienda sfrutti tutte le possibilità previste dalla legge per sanare la propria posizione.
Intervistatore: Secondo lei, come sta cambiando il rapporto tra imprese e fisco?
Avv. Emanuele Antonaci: Direi che il rapporto tra fisco e imprese sta vivendo una fase di trasformazione. C’è una nuova consapevolezza da parte delle istituzioni delle esigenze concrete del tessuto economico-produttivo. Attraverso un’azione costante da parte nostra – come consulenti legali e fiscali – stiamo portando all’attenzione del governo non solo le difficoltà delle imprese, ma anche le opportunità che queste difficoltà possono rappresentare per la stessa amministrazione fiscale, in termini di recupero del gettito. Per dirla in modo semplice, si stanno aprendo spazi di dialogo e di collaborazione più costruttivi.
Intervistatore: Un cambiamento che sembra promettente, quindi.
Avv. Emanuele Antonaci: Sì, assolutamente. Tuttavia, c’è ancora molto da fare per consolidare questo dialogo e per costruire una maggiore fiducia reciproca. È essenziale che il fisco comprenda che aiutare le imprese a risollevarsi è vantaggioso non solo per il singolo imprenditore, ma anche per l’intero sistema economico nazionale. La stabilità e la crescita delle aziende italiane sono fondamentali per la crescita del paese e per il recupero di risorse che, altrimenti, rischierebbero di andare perdute.
Intervistatore: Grazie mille per questa intervista, Avvocato Antonaci.